La via dei laghi

di Silvia Ugolotti

Si chiama Parco dei Cento Laghi, una terra di mezzo sulla linea di confine tra Reggio Emilia e Massa Carrara. È fatta di foreste, pascoli e specchi d’acqua di origine glaciale. Nato nel 1995 come Parco di Crinale dell’Alta Val Parma e Cedra, ha ampliato negli anni i confini del proprio territorio e unito all’impegno di tutelare l’habitat del crinale appenninico il compito di valorizzare il paesaggio rurale e i suoi prodotti. Oggi questa affascinante aerea protetta, ruvida e selvaggia, è il paradiso dei trekker e dei naturalisti. Si estende tra la pianura padana e il crinale Tosco-Emiliano: caratterizzata da fasce altimetriche che vanno dai 400 ai 1650 metri di altezza offre itinerari vari e affascinanti e visioni inaspettate: quando il vento pulisce l’aria, si scorge il mare, le coste del Golfo di La Spezia e dell’isola Palmaria. Tra i tanti sentieri che si possono percorrere, uno tra i meno noti inizia dal parcheggio del rifugio di Prato Spilla dove si scia in inverno e si passeggia in estate. Intorno ci sono paesi aggrappati al fianco dei monti dove la tradizione è rimasta inalterata da secoli, l’artigianato vive ancora e i prodotti della terra sono lavorati come un tempo.

             

Distanza: 8 chilometri
Tempo medio di percorrenza: 4.30 ore
Punto di arrivo e di partenza: il piazzale di Prato Spilla
Quando: dalla primavera all’autunno
Per chi: è abituato a camminare
Vale la camminata: il paesaggio

Si parte dal parcheggio del rifugio di Prato Spilla per risalite il fianco sinistro della seggiovia, sentiero 705, fino a trovare le indicazioni per il lago Palo. Qui s’imbocca il sentiero 703, un saliscendi nella faggeta fitta e ombrosa che si dirada a poco a poco. Il lago Palo, di origine glaciale si apre azzurro in mezzo al bosco. Seguendo il sentiero che lo costeggia e attraversando pascoli e brughiere appare il crinale. Man mano che si sale, il paesaggio sembra Irlanda, con l’erba verde e grassa sempre mossa dal vento: il respiro si fa più corto fino alla grandiosa bastionata di sella Canuti, crocevia per altri sentieri. Ci si ferma per riprendere fiato e osservare le cime intorno.

       

Dalla sella, la discesa verso lago Verdarolo è lungo il sentiero de la Scaliccia, 703B, che attraversa prati e mirtilleti per addentrarsi nell’ombra umida della faggeta. Posto ai margini di una torbiera, il Verdarolo è uno specchio verde scuro (da qui il nome) habitat di flora e fauna endemica.
La tappa successiva, che è anche l’ultima, porta al lago Scuro dalle acque ferme e nere. Il colore scuro è dato dalle foglie degli alberi intorno che, cadendo, ne ricoprono il fondo. Nella stagione secca, quando il livello dell’acqua scende, affiorano in superficie fossili di abete bianco, un’immagine tanto spettrale quanto affascinante. Si rientra a Prato Spilla seguendo lo stesso percorso fino a Scaliccia, poi si riprende il 703 (versante destro) con pietraie e zone franose fra gli alberi. 

           

CON CHI                                             

Roberto Piancastelli

Guida ambientale e escursionistica. Dal 1995 fa parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. È tra i fondatori di Terre Emerse che organizza escursioni storiche, naturalistiche, enogastronomiche.                                                                      

Le dritte di Roberto

"Camminando ho imparato che occorre adeguare il passo al proprio respiro e al fluire delle emozioni. Il cammino richiede costante attenzione: al terreno in cui ci si muove e all’ambiente, per un miglior stile di vita."

       

TRAVEL TIPS                                                       

Da percorrere

Il sentiero, 723a, parte dalla piana del Rifugio Lagdei, tappa storica da dove si diramano molti sentieri, e porta sul versante orografico destro tagliando in costa la dorsale con un tratto lastricato fino al lago Santo. Tra i laghi in quota, è molto frequentato. Qui il Rifugio Mariotti, che fu una delle sedi partigiane sulle sue rive, propone posti letto in camerate e un’ottima cucina. Si riparte camminando in piano lungo le rive del lago. È il sentiero 723 che abbandona la macchia a favore dei prati d’alta quota e porta al crinale tra il monte Marmagna e il monte Aquilotto in poco meno di un’ora. Il tracciato si fa più impegnativo, ripagato dal panorama che guarda il Tirreno e il golfo di La Spezia. Camminando s’incontrano piccoli laghi e torbiere, interessanti per le specie botaniche che ospitano.

Superato il lago Pradaccio e gli specchi dei Lagoni si arriva al monte Brusa, poi il monte Sillara, la cima più alta dell’Appenino parmense (1.859 m), e il monte Losanna, con i mirtilli che scendono fino ai laghi di Sillara. Subito dopo ci sono passo Compione, il monte Bregalata e il passo del Giovarello. Scegliendo il sentiero 707 si allunga il percorso ma si raggiungono laghi di grande fascino: il piccolissimo lago Martini, profondo poco più di un metro e circondato da mirtilli e ginepro, il bivacco Cagnin, un riparo in quota, il lago Verde e il lago Ballano con una diga costruita all’inizio del ‘900. La via del ritorno scende fino a Prato Spilla.

L’escursione è lunga circa 15 chilometri per 8 ore di marcia con un dislivello importante (+1480 m / -1640 m). 

             

Il buon dormire

Rifugio Lagdei

Rifugio storico all’interno del Parco dei Cento Laghi. Per un’esperienza nella grande natura, da considerare la camera doppia o per 4 persone nella casa nel bosco. Ottimo il ristorante.

Rifugio Lagdei: Bosco di Corniglio PR

La buona tavola

Rifugio Mariotti

Antico rifugio in pietra a 1.507 metri, sulle sponde del Lago Santo, si raggiunge anche con la seggiovia in estate o a piedi tutto l’anno. La cucina è casalinga: squisite le tagliatelle ai funghi.

Rifugio Mariotti: Str. Lagdei 54, 43021 Corniglio 

 

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