Dalle ceramiche persiane alle maioliche rinascimentali italiane

Palazzo Bossi Bocchi ha chiuso le porte al pubblico il 3 novembre 2020, ma l’attività culturale interna non si è mai fermata: hanno salvaguardato alcune delle opere conservate nelle sale del museo, catalogato i fondi di ceramica islamica e rinascimentale e documentato il grande lavoro sulla mostra La Certosa di Parma. La città sognata di Stendhal interpretata da Carlo Mattioli che non tutti i visitatori sono riusciti a vedere.

Sono esposti i due dipinti restaurati con pannelli didattici che mostrano, attraverso fotografie, le fasi del restauro, la relazione tecnica del restauratore in cui si evince il tipo di intervento fatto e una breve descrizione storico-critica delle opere.
È possibile vedere il docu-film sulla mostra dedicata alla Certosa di Parma.
Attraverso una piccola ma preziosa esposizione, è in mostra il frutto del lavoro di catalogazione sui fondi di ceramica e maiolica di Fondazione Cariparma. La catalogazione, infatti, è un passo importante nella conoscenza approfondita degli oggetti conservati e ne permette la successiva valorizzazione. Quest’ultima si articola sull’esposizione di alcune delle ceramiche conservate nelle collezioni Garbarino, Braibanti e Cozza, con una sequenza che parte dalle tecniche e dall’iconografia della ceramica persiana e mesopotamica, prosegue con i contatti e le influenze che queste ultime hanno avuto sulle produzioni italiane del Medioevo e del Rinascimento, per arrivare alle ceramiche rinvenute durante i lavori edili alla filiale dell’allora Ag. 3 della Cassa di Risparmio a Barriera Repubblica, anticamente zona abitata da botteghe e fornaci di cottura di materiale inerte.

Aperta martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30; dalle 15.30 alle 18.00.
Nel fine settimana prenotazione obbligatoria via email guide@fondazionecrp.it o tramite tramite app Parma 2020+21. 
ingresso gratuito
ITA