Alta Val Taro, ai "vertici" della cultura

di Silvia Ugolotti, testo e foto

 

 

Compiano e Bedonia


Pietre antiche, dimore nobili e vita di corte: le valli dell’Appennino Parmense sono scandite da
paesi appesi alla roccia dove, dall’alto, un castello li sorveglia. Proprio come Compiano. Nella
classifica dei più belli d’Italia, circondato da mura, domina la valle del Taro.
La sua storia inizia prima dell’anno Mille, si accompagna alle casate dai Malaspina e poi Landi
che lo dominarono per 425 anni, diventa una fortezza militare, quindi una prigione di stato,
per passare di proprietà a Napoleone Bonaparte e a Maria Luigia d'Austria. Altre funzioni,
nuovi proprietari si succedono fino al 1966 quando viene acquistato dalla Marchesa
Gambarotta che ne fa la sua abitazione fino al 1987.


Vita di corte


Intraprendente, amante dell’arte e della cultura, Lina Angela Luisa Contessa Raimondi
Marchesa Gambarotta vive il periodo della Belle Époque, frequenta Gabriele D’Annunzio e
Filippo Tommaso Marinetti. Abita in Argentina, conosce Evita Peron, si occupa di architettura
e arredamento. Ama i viaggi e il collezionismo, passioni che s’intrecciano e si rintracciano
nella raccolta che si può vedere al castello, oggi casa-museo. È varia e ne riflette la personalità
colta ed eclettica.: Visitando la biblioteca si notano le boiserie in legno, i libri antichi; la saletta
cinese ha statuine di Budda e la camera da letto, con specchiere e trumon, porta alla sala
bagno stile impero: ogni spazio è da osservare. Il castello ospita anche un Museo Massonico e
un relais con piscina (castellodicompiano.it).
Usciti dal castello, il borgo medieovale è un saliscendi di strade lastricate in pietra di fiume
dove si affacciano i palazzi nobiliari e le case dai tetti in ardesia. Il cuore è piazza Vittorio
Emanuele con la chiesa di San Giovanni Battista, che custodisce il prezioso manto della
Madonna delle Monache Agostiniane, e il ristorante La vecchia Compiano
(lavecchiacompiano.com). È all’interno di un antico palazzo, ha sale curate e una cucina dove
si ripercorrono i sapori del territorio.


Bedonia, tra cultura e buon cibo


La Pinacoteca Parmigiani, con opere di Bartolomeo Passerotti, Ludovico Carracci, Luigi Crespi
e altri esponenti di scuola emiliana, due biblioteche (nella più antica si contano 12800 libri), il
Museo di Storia Naturale con reperti della Val di Taro, il Planetario e un interessante Museo di
Archeologia: insieme costituiscono il Polo museale dell’Alta Val Taro. È all’interno del
Seminario Vescovile (seminariobedonia.it) e battezza Bedonia il paese della cultura ai piedi
del monte Pelpi.
Ricordata più per gli uomini di cultura che per i signori e i feudatari, ha case colorate e buoni
ristoranti. La Pergola (ristorante-lapergola.it), aperto dal 1789, è in un palazzo storico con un
giardino nascosto. Un luogo di sosta che esisteva già ai tempi della Rivoluzione francese e che
è rimasto nel tempo un indirizzo per la buona tavola dall’atmosfera elegante.

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